Degenerazione maculare legata all’età (DMLE)
La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) provoca una perdita della visione centrale quando si guarda dritti davanti a sé.
La neurite ottica è una patologia del nervo ottico che comprende quadri clinici simili a livello di segni e sintomi, ma molto diversi come eziologia (per consultare la scheda informativa sul nervo ottico dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia Onlus clicca qui). Non sempre, infatti, le cause di questa malattia oculare sono di natura infiammatoria, ma anche demielinizzante, degenerativa o tossica.
Nei pazienti ultracinquantenni si presenta spesso come neuropatia ottica ischemica, nella forma arteritica o non arteritica: queste due forme si differenziano tra loro principalmente per i valori della VES che, nel primo caso, risultano molto più elevati. Sia la forma arteritica che quella non arteritica sono caratterizzate da una perdita della visione repentina e, purtroppo, spesso molto invalidante. Inoltre, nella prima forma spesso possono coesistere sintomi come mal di testa, fastidio o dolore del cuoio capelluto, dolore alla masticazione o alle articolazioni, assieme a segni come la palpabilità dell’arteria temporale.
La neurite ottica è una malattia che causa l’infiammazione del nervo ottico. Può provocare problemi alla vista, ma tende a guarire da sola, senza trattamenti e, in genere, non lascia danni permanenti.
La neurite ottica può manifestarsi nelle seguenti forme:
Neurite ottica demielinizzante
La neurite ottica demielinizzante è la forma più diffusa di questa malattia e si verifica quando la mielina sulle fibre nervose del corpo si deteriora, causando lesioni. Questa condizione impedisce agli impulsi nervosi di raggiungere il cervello, e compromette anche la vista.
Le cause della demielinizzazione non sono del tutto note; tuttavia, alcune teorie suggeriscono che il deterioramento della mielina sia il risultato di un problema con il sistema immunitario. La neurite ottica demielinizzante è solitamente asintomatica: nel caso dei sintomi dovessero verificarsi, invece, si è davanti a un caso di neurite ottica demielinizzante acuta.
Neurite ottica retrobulbare
La neurite ottica retrobulbare si verifica quando l’infiammazione è localizzata sulla parte posteriore del nervo, collocato dietro al bulbo oculare, e causa dolore quando si tenta di muovere l’occhio.
Papillite ottica
La papillite ottica si verifica quando la testa del nervo ottico è infiammata.
La neurite ottica può causare una serie di problemi agli occhi, tra cui uno o più di questi sintomi:
La neurite ottica demielinizzante acuta può inoltre manifestarsi con alcuni dei sintomi descritti qua sotto:
Le seguenti complicanze possono insorgere a seguito di un episodio di neurite ottica:
La neurite ottica può lasciare danni permanenti al nervo ottico conosciuti come atrofie. Queste atrofie ottiche possono causare modificazioni permanenti alla vista come perdita della percezione dei colori, riduzione della nitidezza e della capacità di percepire lo spazio e del movimento. Può inoltre manifestare altri sintomi meno evidenti.
Se il paziente ha già avuto la neurite ottica, potrebbe essere a rischio di svilupparla anche nell'altro occhio. Secondo l'Optic Neuropathy Treatment Trial (ONTT), circa il 28% delle persone che hanno già avuto la neurite ottica la contraggono di nuovo entro 5 anni, e il 35% entro 10 anni. Pur non essendo certo che si verifichi una ricaduta, è sempre bene rivolgersi al proprio medico di base per richiedere consigli.
Alcune teorie scientifiche sostengono che i pazienti affetti da neurite ottica demielinizzante acuta abbiano il 38% di possibilità di sviluppare la sclerosi multipla nei successivi 10 anni. La sclerosi multipla è una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale, inclusi cervello e spina dorsale, e può essere diagnosticata da un neurologo. Non tutte le persone affette da neurite ottica demielinizzante acuta sviluppano la sclerosi multipla: in caso di dubbio, è sempre bene rivolgersi al proprio medico di fiducia.
La neurite ottica è causata dal sistema immunitario che attacca il proprio corpo (malattia non infettiva), dal sistema immunitario che attacca un’infezione (parainfettiva) o da un’infezione stessa (infettiva).
Neurite ottica parainfettiva
La neurite ottica parainfettiva è provocata dal sistema immunitario che combatte un’infezione. È stata associata a morbillo, parotite, rosolia, varicella, pertosse, ma l’immunizzazione da queste malattie l’ha resa una forma molto rara. Questo tipo di neurite ottica è più diffuso tra i bambini, molti dei quali andranno incontro a una completa guarigione senza dover ricorrere a cure specifiche. Nei casi più gravi, il medico potrebbe però somministrare degli steroidi in gocce.
Neurite ottica infettiva
La neurite ottica infettiva si verifica a seguito di un’infezione. Il rischio di contrarre questa condizione è più alto se l’infezione o i farmaci usati per combatterla intaccano il funzionamento del sistema immunitario. Si tratta di una forma non comune di neurite, e la cura dipende sostanzialmente dal tipo di infezione contratta.
Neurite ottica non infettiva
La neurite ottica non infettiva è causata da una risposta del sistema immunitario quando però non sono in corso delle infezioni. La neurite ottica non infettiva è stata associata alla sarcoidosi, e in base alla gravita dei sintomi può essere trattata con steroidi o immunosoppressori per indebolire la risposta immunitaria.
Neurite ottica idiopatica
Nel caso in cui lo specialista degli occhi non sia in grado di determinare la causa della neurite ottica, ci si trova davanti a un caso di neurite ottica idiopatica.
Sono quattro i componenti che partecipano al corretto funzionamento dell’occhio:
Il nervo ottico trasporta gli impulsi elettrici dalla retina al cervello: ogni fibra nervosa contiene un fascio di segmenti chiamati assoni. Questi assoni sono ricoperti da uno strato di mielina, un fluido adiposo che protegge la struttura e le permette di trasportare gli impulsi dalla retina al cervello, senza interruzioni.
Quando il nervo ottico si infiamma, il segnale è disturbato: questo provoca problemi alla vista, perché il cervello riceve dagli occhi segnali parzialmente danneggiati.
La neurite ottica viene diagnosticata da un oftalmologo, il quale effettuerà esami di acutezza visiva, del campo visivo e di capacità di lettura su una tabella. Potrebbe inoltre effettuare controlli della retina e dei dischi ottici puntando un fascio di luce all’interno della pupilla.
Un altro test molto utilizzato per diagnosticare la neurite ottica è il Potenziale Evocato Visivo (PEV), dove il paziente dovrà osservare dei modelli luminosi e il medico determinerà la reattività del nervo ottico. Questo esame viene effettuato unicamente presso gli ospedali.
Il paziente potrebbe essere inoltre sottoposto a prelievi di sangue per determinare eventuali condizioni o malattie sottostanti e che stanno causando la neurite ottica. Una risonanza magnetica verrà inoltre adoperata per avere un’idea più chiara di ciò che sta avvenendo all'interno del corpo del paziente.
Il trattamento della neurite ottica viene solitamente eseguito attraverso l’assunzione di antidolorifici per ridurre il fastidio. Di regola, però, non è necessario fare ricorso ad altri medicinali: la neurite tende a guarire da sola.
Quando però è richiesta una cura, il medico prescriverà steroidi in compresse o iniezioni endovenose. Gli steroidi vengono inizialmente assunti in gocce per tre giorni presso un ospedale, e in seguito il trattamento verrà somministrato in compresse per le due settimane successive, a dosaggi sempre più bassi, soprattutto negli ultimi tre giorni.
I trattamenti a base di steroidi possono velocizzare il recupero dei casi più gravi, ma non sono generalmente considerati una soluzione a lungo termine. A causa dei loro effetti collaterali, gli steroidi vengono utilizzati a bassi dosaggi e spesso non valgono il rischio. Vengono adoperati solo in casi d’emergenza, quando la neurite ottica ha causato gravi problemi di vista a una persona che svolge un lavoro per cui questa risulta fondamentale.
La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) provoca una perdita della visione centrale quando si guarda dritti davanti a sé.
L’abrasione corneale consiste in una lesione di parte della cornea (simile ad un'escoriazione), con la perdita parziale di tessuto superficiale.
Lo strabismo è un disturbo oculistico caratterizzato dalla deviazione degli assi visivi per cui gli occhi guardano in due direzioni differenti.