Capire la fotofobia
La fotofobia è un’eccessiva sensibilità alla luce. Si manifesta in presenza di luci molto intense, come per esempio quella solare, oppure a luci più soffuse, come quelle a incandescenza.
Il glaucoma è una malattia che altera la pressione interna all'occhio. Si manifesta quando il liquido nel bulbo oculare, ovvero l’umor acqueo, non viene drenato correttamente e causa un accumulo di pressione intraoculare. Questa situazione può portare a danni al nervo ottico o allo strato di fibre nervose della retina.
Il glaucoma può colpire entrambi gli occhi, sebbene talvolta i sintomi si manifestino più velocemente in un occhio solo.
Si tratta di una malattia oculare correlata generalmente a una pressione dell’occhio troppo elevata. Secondo l’OMS ne sono affette circa 55 milioni di persone nel mondo1. Si tratta della seconda causa di cecità a livello planetario dopo la cataratta, ma è la prima a carattere irreversibile2; in Italia si stima che colpisca circa un milione di persone ma la metà di esse non ne sarebbero a conoscenza perché non effettuano visite oculistiche periodiche complete (con controllo del fondo oculare, del tono ovvero della pressione oculare e del campo visivo - per consultare la scheda informativa sulla pressione oculare dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità - IAPB Italia Onlus clicca qui, per consultare invece la scheda sul campo visivo, clicca qui)”, attivando il rinvio alla pagina web di IAPB sulla parola “qui”).
La disabilità visiva provocata dal glaucoma (compresa l'ipovisione) si può prevenire purché la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente. Generalmente questa patologia colpisce dopo i 40 anni
Esistono quattro diverse varianti di glaucoma:
I sintomi variano in base alla forma di glaucoma da cui è affetto il paziente.
Glaucoma cronico ad angolo aperto
Trattandosi di una patologia a decorso lento, i sintomi del glaucoma ad angolo aperto non sono subito individuabili. Può causare problemi alla visione perimetrale dapprima e poi, lentamente, anche a quella centrale. Il progresso è molto graduale e può non essere individuato facilmente.
Glaucoma acuto ad angolo chiuso
Il glaucoma ad angolo chiuso si presenta, in genere, molto velocemente. I suoi sintomi includono:
Il paziente potrebbe inoltre sviluppare la nausea come conseguenza di alcuni dei sintomi summenzionati. Questi possono inoltre apparire e scomparire, anche per 1-2 ore di fila, ma ogni volta che si ripresentano possono causare gravi deterioramenti della vista.
Glaucoma secondario
Il glaucoma secondario è solitamente causato da un’altra patologia. I sintomi possono infatti essere confusi con quelli di altre malattie. Aloni attorno alle luci o visione annebbiata fanno parte dei sintomi di questa condizione.
Glaucoma congenito
Il glaucoma congenito si manifesta nei bambini, e dunque i sintomi risultano ancora più difficili da individuare. Essi includono:
Il glaucoma è di solito causato da un cattivo drenaggio dell'umor acqueo che provoca l’innalzamento della pressione intraoculare.
Tra i fattori di rischio, ricordiamo:
Una situazione clinica caratterizzata dalla produzione di materiale furfuraceo da parte della superficie del cristallino che esfoliandosi intasa le vie di deflusso dell’umore acqueo (trabecolato) depositandosi a livello dell’angolo irido-corneale. Pertanto, nel tempo si determina un aumento della pressione intraoculare (IOP) e, di conseguenza, un glaucoma. Inoltre il materiale furfuraceo può depositarsi a livello dell’apparato di sospensione del cristallino al corpo ciliare (fibre zonulari), creando un indebolimento di tali fibre e una dislocazione del cristallino (sublussazione).
Può essere evidenziata dall'oculista durante l’esame obiettivo con la lampada a fessura (meglio ancora se con la pupilla dilatata). Si potrà ben vedere il deposito del materiale furfuraceo sulla faccia anteriore del cristallino, distribuito in maniera circolare in campo pupillare e in periferia, assente laddove l’iride compie un movimento di sfregamento
Il bulbo oculare contiene un fluido chiamato umore acqueo, il quale dà volume all'occhio ed è responsabile della pressione intraoculare. Il fluido viene prodotto nell'occhio e poi drenato all'interno del sistema venoso attraverso il trabecolato, una struttura oculare porosa tra sclera e cornea. Quando il trabecolato è ostruito, per esempio da un vaso sanguigno, non permette un drenaggio corretto dell'umor acqueo.
Questa alterazione causa malattie quali il glaucoma, dove un accumulo di pressione intraoculare può causare danni al nervo ottico e allo strato nervoso della retina. Spesso, però, la causa dell’ostruzione iniziale è incerta.
Il glaucoma può impiegare molto tempo prima di manifestare sintomi concreti. Inizialmente, la malattia colpisce la visione perimetrale prima di spostarsi al centro: il paziente potrebbe dunque impiegare vario tempo prima di rendersi conto che la sua vista è peggiorata.
Per sicurezza, è bene sottoporsi a controlli oculistici di routine almeno una volta ogni due anni. I pazienti ad alto rischio di glaucoma, come ad esempio coloro che hanno contratto altre malattie agli occhi, i diabetici o coloro che hanno casi della malattia in famiglia potrebbero doversi sottoporre a controlli più frequenti.
L'oculista si servirà di una serie di esami per poter diagnosticare con sicurezza il glaucoma:
L'oculista saprà confermare la diagnosi e riuscirà a valutare lo stadio di sviluppo e le conseguenze che ha avuto sugli occhi, prima di proporre una cura efficace.
Il glaucoma può causare danni irreversibili alla vista, rendendo vitale una diagnosi tempestiva. La cura si pone l’obiettivo di diminuire la pressione intraoculare dell’occhio affetto, ma varia in base alla forma che si ha contratto.
Il collirio viene spesso utilizzato per trattare i sintomi del glaucoma cronico ad angolo aperto. La tipologia di collirio varia in base alle seguenti caratteristiche:
Il collirio dovrebbe essere utilizzato secondo le indicazioni dell’oftalmologo. L’uso scorretto può rallentare o impedire la guarigione causando danni permanenti alla vista.
Durante l’uso del collirio, è importante seguire le seguenti istruzioni:
Se il paziente sta utilizzando contemporaneamente più di un collirio, dovrebbe lasciar passare circa 10-15 minuti tra un’applicazione e l’altra di prodotti differenti. Chi usa le lenti a contatto dovrebbe sospenderne l’utilizzo, prediligendo gli occhiali. Il collirio potrebbe infatti depositarsi sulla lente e causare danni all'occhio.
Prostaglandina – Utilizzato solitamente una volta al giorno, questo principio attivo causa un aumento dell'umor acqueo drenato dall'occhio, permettendo una riduzione della pressione intraoculare. Questo farmaco, e gli analoghi, possono causare i seguenti effetti collaterali:
Betabloccanti – I betabloccanti riducono la velocità di produzione dell'umor acqueo dell’occhio, riducendo di conseguenza anche la pressione intraoculare. Devono essere somministrati 1-2 volte al giorno ma provocano effetti indesiderati come secchezza, fastidio, asciuttezza e prurito negli occhi.
L’uso di betabloccanti è sconsigliato nei pazienti che soffrono di asma o problemi cardiaci.
Inibitori dell'anidrasi carbonica – Gli inibitori dell'anidrasi carbonica riducono la pressione intraoculare riducendo la quantità di umore acqueo prodotto dall'occhio. Devono essere somministrati 2-3 volte al giorno e tra i loro effetti indesiderati sono inclusi:
Simpaticomimetici – I simpaticomimetici rallentano la produzione di umore acqueo e aumentano la frequenza di drenaggio dell’occhio. Le gocce vanno somministrate due volte al giorno, ma possono causare rossore e gonfiore. I simpaticomimetici dovrebbero essere utilizzati con cautela in caso il paziente abbia problemi di pressione sanguigna o soffra di patologie cardiache.
Se la situazione non migliora a seguito dei trattamenti a base di collirio, potrebbe rivelarsi necessario intervenire con una procedura di chirurgia laser.
Chirurgia laser
La chirurgia laser è solitamente veloce e indolore, ma può successivamente insorgere una lieve sensazione di dolore. Esistono due procedure principali di chirurgia laser che possono essere utilizzate per trattare il glaucoma cronico ad angolo aperto:
Chirurgia
Esistono quattro diverse procedure chirurgiche che possono essere usate per trattare il glaucoma cronico ad angolo aperto:
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso può svilupparsi molto in fretta e pertanto dev'essere trattato tempestivamente con uno dei seguenti metodi:
Anche le altre forme di glaucoma possono essere trattate mediante l’uso di colliri, chirurgia o procedure laser in base alle caratteristiche e allo stadio d’avanzamento della malattia.
1. dati sono stati pubblicati nel 2010. Più recentemente, nel 2017, il Vision Loss Expert Group ha citato la cifra di 60 milioni (AAVV, “Global causes of blindness and distance vision impairment 1990–2020: a systematic review and meta-analysis”, Lancet Glob Health. 2017 Dec;5(12):e1221-e1234. doi: 10.1016/S2214-109X(17)30393-5. Epub 2017 Oct
2; Fonte: IAPB Internaz.
La fotofobia è un’eccessiva sensibilità alla luce. Si manifesta in presenza di luci molto intense, come per esempio quella solare, oppure a luci più soffuse, come quelle a incandescenza.
L’occlusione vascolare retinica, conosciuta anche come occlusione venosa, si verifica quando il sangue delle vene retiniche viene interrotto o fermato.
L’abrasione corneale consiste in una lesione di parte della cornea (simile ad un'escoriazione), con la perdita parziale di tessuto superficiale.